Alcunisuggerimenti per gestire questa delicata fase di scoperta e naturale spaesamento.
Fino ad ieri mangiavamotutto.
La pizza, la brioches acolazione, la mozzarella nell’insalatona, il tiramisù, i tortellini con lapanna, etc. Certo, la nostra pancianon ne era proprio entusiasta e nemmeno il nostro stomaco, ma per anni siamoandati avanti così, credendo fosse normale, che fosse solo stress... poi, però,non potendone più, ecco la prova.
Siamo intolleranti.
Magari al glutine e ci è stata diagnosticata una Gluten Sensitivity, magari allattosio o ad entrambi, alle uova o al lievito. Magari abbiamo avuto unadiagnosi di celiachia o di allergia al nichel.
Da oggi basta.
Il medicoci ha detto di togliere l’alimento o gli alimenti incriminati e vedere se isintomi scompaiono. Sembra facile. Sulla carta,ma ora?
Ci sentiamo spaesati,sfortunati, infastiditi.
Alle volte non diamoretta a questa diagnosi e continuiamo a seguire il nostro stile, ci sembraimpossibile poter vivere dovendo togliere latte e formaggi, impossibile e pocogestibile da una persona sempre impegnata come noi iniziare una dieta glutenfree. Altre volte ci sentiamo quasi come sollevati e con diligenza ed impegnocerchiamo di avviarci a questa novità.
Gestire e superare questafase iniziale di spaesamento è possibile mettendo in atto alcune piccolestrategie.
1. Sostituiamoi pensieri negativi con quelli positivi, cercando dimantenere vivo il ricordo di quando stavamo male e del sollievo che abbiamo oranel sapere come ritrovare la nostra salute. Soprattutto quando, poi, i primirisultati arriveranno. E quando resistiamo alla voglia di un cibo che nonpossiamo mangiare, anziché abbatterci, siamo orgogliosi di noi e della nostraforza di volontà.
2. Apriamocie non chiudiamoci. Impariamo a conoscere e a ricercare i cibiche ci sono permessi. Assaggiamoli, impariamo ricette, apriamoci a nuovi saporie nuovi ingredienti. Iscriviamoci a qualche gruppo sui social, condividiamo edesploriamo. Possono aiutarci i tanti prodotti in commercio, ma non fermiamocilì, possono essere un primo passo, un aiuto transitorio, ma dobbiamo sceglierlicon attenzione, leggendo bene le etichette, perché spesso contengonoingredienti dannosi per la nostra salute, anche se non contengono il glutine oil lattosio.
3. Studiamoed informiamoci. Solo nella conoscenza e nellaconsapevolezza possiamo trovare la via del benessere. Viviamo questa fase comel’occasione per imparare a rendere sana e genuina la nostra alimentazione equella di chi ci sta accanto.
4. Ritroviamoil gusto e il piacere. Mangiare senza... non vuol dire senzagusto e piacere, anzi, ma scoprire ed aprirsi a nuovi gusti e a nuovi piaceri.Spesso prima la nostra alimentazione era monotona e comprendeva sempre glistessi ingredienti. Variamo, assaggiamo, prendiamo coraggio e riempiamo ilcarrello con prodotti diversi. Scopriremo che non dovremo rinunciare al gusto eche anzi, con ingredienti diversi si possono realizzare, ad esempio, dolcigolosi, leggeri e delicati. E con qualche accorgimento possiamo portare intavola i nostri piatti preferiti senza rinunciare a un bel piatto di pasta, auna pizza, a una crostata di frutta.
5. Pensiamoal cibo come a qualcosa di attivo e consapevole.Ormai è sempre più noto il legame tra cibo e salute, prendiamone atto e cerchiamodi iniziare a pensare in modo nuovo a quello che mangiamo. Come ad un atto dicura e nutrimento, un atto consapevole e non un gesto automatico e distratto.Impariamo a scegliere per stare bene.
6. Facciamosport e attività all’aria aperta. Non dimentichiamo diritagliarci dei momenti per noi, magari una bella passeggiata al parco peraumentare in modo naturale il livello di endorfine e ritrovare subito il buonumore!