Caratteristiche e usi in cucina.
Sono il frutto dell’albero Ceratonia Siliqua, un sempreverde tipico del bacino del Mediterraneo, grande e maestoso, che può vivere fino a 500 anni.Questa pianta predilige i terreni aridi ed è molto resistente alla siccità e per questo, in Italia, si è diffuso soprattutto in Sicilia e in Sardegna, anche se alcuni esemplari si trovano in Toscana sull’Argentario e sulla costiera ligure.
Le carrube sono legumi lunghi circa 15 cm che contengono semi duri, rotondi ed appiattiti.
La parola deriva dall’arabo e significa carato poiché si riteneva che tutti i frutti avessero sempre lo stesso peso e cioè un quinto di grammo e perciò era possibile usarli per pesare l’oro e le pietre preziose. Il loro impiego è molto antico, dai greci agli egizi, che le usavano soprattutto come dolcificante e come alimento benefico per l’intestino e lo stomaco.
C’è una leggenda che vuole la carruba essere chiamata "il pane di San Giovanni" perché sembrava che il profeta se ne cibasse durante i lunghi periodi di ascesi nel deserto. Da poco il suo uso è stato riscoperto grazie alle numerose virtù della polpa dei baccelli.
Le carrube contengono vitamine tra cui quelle del gruppo B e vitamine E, A e K, minerali ed oligoelementi quali calcio, fosforo, potassio, ferro, magnesio, zinco e silicio. Inoltre rappresentano una importante fonte di fibre e di antiossidanti.
Il sapore è simile a quello del cacao e per questo la farina ottenuta dalla polpa è usata per preparare bevande e dolci.
E’ quindi un ottimo sostitutivo in caso di intolleranza o allergia al cioccolato, oltre ad essere meno calorica, più nutriente e priva di caffeina e teobromina. Ciò che la rende un prezioso ingrediente in cucina è l’assenza di glutine e può quindi essere usata nell’alimentazione dei celiaci.
I benefici riguardano soprattutto l’apparato gastrointestinale poiché le carrube aiutano la peristalsi intestinale e agiscono, grazie all’alto contenuto di fibre contro stipsi, diarrea e crampi. In particolare hanno la capacità di assorbire acqua per più di 50 volte il loro peso per via del contenuto di pectine, cellulosa e lignina, dando origine a un gel molto voluminoso che distende le pareti intestinali e stimola una corretta peristalsi.
Dalle carrube si ottengono due tipi di farine.
Dalla polpa, si ricava una polvere senza glutine, dal sapore di cacao, ideale per preparare bevande e dolci, ricordando che il gusto in cottura diventa più intenso ed aromatico rispetto all’uso da crudo.
Dai semi, invece, si ottiene una polvere bianca ed impalpabile usata in ambito alimentare dall’industria dolciaria come addensante per creme e gelati, talvolta indicata dalla sigla E410.
In cucina provate...
Baccelli al forno
Disponete i baccelli freschi sulla teglia del forno e cucinateli per circa 15 minuti a 120 gradi. Sono un ottimo snack da sgranocchiare evitando, però, i semi che sono troppo duri da masticare.
Bevanda di carrube
Mescolate un cucchiaino di farina di polpa di carrube al latte vegetale, sia caldo che freddo.
Budino di carrube In un pentolino con 500 ml di latte vegetale vanigliato mescolate 3 cucchiai di farina di carrube, 3 cucchiai di amido di mais o farine di riso integrale, Portate a bollore continuando a mescolare fino che si addensa, fate raffreddare in frigorifero e servite con una granella di mandorle e nocciole.